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Violenza sessuale: il Garante privacy richiama i media al rispetto delle vittime - 31 marzo 2009

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Violenza sessuale: il Garante privacy richiama i media al rispetto delle vittime

I mezzi di informazione non possono rivelare il nome e il cognome delle vittime di violenza sessuale senza il loro consenso. Un tale comportamento, ancora prima che al Codice deontologico dei giornalisti e al Codice della privacy, è contrario alle norme del codice penale.

Riportare dettagli di natura sessuale, poi, oltre a contravvenire al principio di essenzialità dell´informazione, lede gravemente la dignità delle vittime degli abusi aggiungendo altra violenza a quella da loro già subita.

È il richiamo che il Garante per la protezione dei dati personali rivolge a tutti i media in riferimento ai recenti casi di violenza sulle donne e sui minori, che spesso sono stati oggetto di una informazione non rispettosa di questi principi. Così come è avvenuto da ultimo anche riguardo alla terribile vicenda familiare di Torino, oggetto di un´attività di informazione sulla quale l´Autorità sta valutando eventuali interventi di propria competenza.

Pur nel legittimo diritto di cronaca riguardo a fatti di interesse pubblico, è doveroso – afferma il Garante – che i media si comportino con responsabilità, garantendo il rispetto delle persone vittime di violenza e abusi e astenendosi dal riportare dettagli ed informazioni che possano danneggiarle ulteriormente.

Roma, 31 marzo 2009