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Antidoping ' Paissan: 'Sproporzionato il test Dna' - 6 novembre 2006

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Antidoping – Paissan: "Sproporzionato il test Dna"
Dal Garante privacy sostegno al campione del mondo Bettini

"Ha ragione il ciclista Paolo Bettini: il prelievo del Dna per la verifica antidoping è una misura sproporzionata e in quanto tale inaccettabile". Mauro Paissan, componente del Garante privacy, si schiera a fianco del campione del mondo del ciclismo professionistico contro la pretesa di alcune squadre ciclistiche di sottoporre gli atleti al test Dna per verificare l´uso di sostanze dopanti.

"Il prelievo di dati genetici per queste finalità non è giustificabile. Esistono infatti altri tipi di test, assai meno invasivi, che consentono di controllare la presenza di sostanze vietate. Il Dna, invece, è un dato sensibile, molto delicato, che nessun privato può pretendere. Attraverso di esso si può risalire a tratti ereditari che coinvolgono non solo il singolo soggetto ma anche la famiglia, le generazioni successive e precedenti. Il test può inoltre predire determinate patologie, che si ha il diritto di non far sapere a estranei. Non a caso le normative di molti paesi vietano l´utilizzo dei dati genetici da parte dei datori di lavoro e delle assicurazioni. Dalla conoscenza di queste informazioni possono infatti derivare inaccettabili discriminazioni".

"Non si tratta – conclude Paissan - di contestare i sacrosanti controlli antidoping sugli sportivi. Ma l´utilizzo del Dna è sproporzionato. Sarebbe come voler ammazzare una zanzara con un bazooka".

Roma, 6 novembre 2006

Scheda

Doc-Web
1357454
Data
06/11/06

Argomenti


Tipologie

Comunicato stampa