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Via libera del Garante alla Consigliera di parità della Regione Lombardia per l'acquisizione dalla Direzione provinciale del lavoro di Varese dei ...

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[doc. web n. 1849855]

Via libera del Garante alla Consigliera di parità della Regione Lombardia per l´acquisizione dalla Direzione provinciale del lavoro di Varese dei dati relativi a lavoratrici dimissionarie al fine di realizzare il progetto di ricerca "Maternità e Lavoro" - 15 settembre 2011

Registro dei provvedimenti
n. 334 del 15 settembre 2011

IL GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

NELLA riunione odierna, in presenza del Prof. Francesco Pizzetti, presidente, del dott. Giuseppe Chiaravalloti, vice presidente, del dott. Mauro Paissan, del dott. Giuseppe Fortunato, componenti, e del dott. Daniele De Paoli, segretario generale;

VISTO il Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lg. 30 giugno 2003, n. 196, di seguito "Codice");

VISTA la comunicazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale - Direzione Provinciale del Lavoro di Varese (nota prot. n.12773 del 14 giugno 2011);

VISTO l´art. 17 del regolamento n. 1/2007 del 14 dicembre 2007, concernente le procedure interne all´Autorità aventi rilevanza esterna, disponibile sul sito Internet istituzionale www.garanteprivacy.it, doc web n. 1477480, e pubblicato in G.U. n. 7 del 9 gennaio 2008;

VISTA la documentazione in atti;

VISTE le osservazioni formulate dal segretario generale ai sensi dell´art. 15 del regolamento n. 1/2000 sull´organizzazione e il funzionamento dell´ufficio del Garante per la protezione dei dati personali, disponibile sul sito Internet istituzionale del Garante sopra richiamato, doc. web 47083;

Relatore il dott. Giuseppe Fortunato;

PREMESSO

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Provinciale del Lavoro di Varese (di seguito Direzione Provinciale) ha rappresentato che "intende avviare una collaborazione con la Consigliera di parità della Regione Lombardia per il progetto di ricerca "Maternità e occupazione". Tale progetto comporta "l´acquisizione da parte della Consigliera di Parità Regionale (che ne ha fatto richiesta) dei dati relativi alle dimissioni presentate dalle lavoratrici madri negli anni 2005, 2006, 2007, 2008", in possesso della Direzione Provinciale.

La Direzione Provinciale, in considerazione dell´assenza di una norma di legge o di regolamento che ammetta il predetto flusso di dati, ha effettuato una comunicazione al Garante, ai sensi degli articoli 19, comma 2, e 39 comma 2, del Codice, al fine di consentire alla Consigliera di parità della Regione Lombardia, per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali, "l´accesso e il trattamento (…) dei dati personali contenuti nella documentazione detenuta dalla Direzione medesima e relativa alla conferma delle dimissioni dal lavoro da parte delle lavoratrici madri durante il periodo di tutela della maternità".

A tal fine, la Direzione Provinciale ha evidenziato che il predetto "progetto, approvato e finanziato dalla Regione Lombardia con decreto n. 3122 del 29.03.2010, si inserisce e accoglie le indicazioni del Programma di azioni per l´inclusione delle donne nel mercato del lavoro, ITALIA 2000".

La Direzione Provinciale, inoltre, ha rappresentato, come specificatole dalla Consigliera regionale di Parità, che "la richiesta è motivata dal fatto che le lavoratrici dimissionarie, per motivi di inconciliabilità con la loro vita familiare, necessitano di supporti specifici per poter rientrare al lavoro (…). Il progetto ha come obbiettivo quello di analizzare (…) i motivi delle donne che in Regione Lombardia arrivano a compiere la scelta di lasciare il lavoro retribuito andando a ricostruire, a distanza di tempo dalle dimissioni gli eventi che hanno contraddistinto la loro esistenza, e di realizzare uno «sportello telematico» per offrire servizi informativi e interattivi rivolti in particolare alle donne che si sono dimesse".

La Direzione Provinciale, ha, quindi evidenziato che la Consigliera di Parità della Regione Lombardia vorrebbe acquisire i seguenti dati relativi alle lavoratrici madri che hanno presentato le dimissioni negli anni 2005, 2006, 2007, 2008:

• nome e cognome;

• giorno, mese, anno di nascita;

• numero telefonico;

• anno inizio lavoro;

• anno decorrenza dimissioni;

• azienda.

Nell´illustrare il progetto, la Direzione Provinciale ha precisato, inoltre, che i dati raccolti dalla Consigliera di Parità della Regione Lombardia "saranno utilizzati in seguito per contattare le donne che si sono dimesse tramite la metodica dell´intervista telefonica, volta a conoscere il percorso professionale/personale dopo le dimissioni".

La Direzione Provinciale ha, inoltre, assicurato che "la persona intervistata telefonicamente sarà preventivamente informata oralmente telefonicamente circa la finalità e le modalità di trattamento cui sono destinati i dati ai sensi dell´art. 13, comma 1, del Codice, (…) evidenziando la volontarietà dell´adesione dell´interessata al progetto".

La Direzione Provinciale ha precisato, infine, che " titolare del trattamento è la Consigliera di Parità della Regione Lombardia. Il trattamento sarà svolto dal titolare e/o dagli incaricati di questo al trattamento la cui nomina sarà comunicata alla  (…) Direzione Provinciale".

Secondo la Direzione Provinciale, pertanto, al fine di poter realizzare, nello svolgimento delle proprie funzioni istituzionali, il progetto "Maternità e occupazione", è necessario per la Consigliera di Parità della Regione Lombardia acquisire i dati sopra richiamati.

OSSERVA

La comunicazione che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Provinciale del Lavoro di Varese ha inviato al Garante ai sensi degli artt. 19, comma 2, e 39 comma 2, del Codice è volta a consentire l´acquisizione da parte della Consigliera di Parità della Regione Lombardia delle informazioni (nome e cognome, giorno, mese, anno di nascita; numero telefonico; anno inizio lavoro; anno decorrenza dimissioni; azienda) relative alle lavoratrici madri che hanno presentato le dimissioni negli anni 2005, 2006, 2007, 2008 e contenute nella documentazione detenuta dalla suddetta Direzione Provinciale del Lavoro.

La comunicazione tra soggetti pubblici di dati personali, diversi da quelli sensibili e giudiziari, è ammessa se espressamente prevista da norma di legge o di regolamento oppure, in mancanza di tale norma, qualora risulti, comunque, necessaria per lo svolgimento di funzioni istituzionali; in quest´ultimo caso, il titolare deve effettuare una preventiva comunicazione al Garante (artt. 19, comma 2, e 39 comma 2 del Codice).

Dall´analisi della normativa di settore applicabile relativa all´attività delle consigliere e dei consiglieri di parità risulta, in particolare, che :

  • "le consigliere ed i consiglieri di parità intraprendono ogni utile iniziativa, nell´ambito delle competenze dello Stato, ai fini del rispetto del principio di non discriminazione e della promozione di pari opportunità per lavoratori e lavoratrici svolgendo in particolare i seguenti compiti (…):

a) rilevazione delle situazioni di squilibrio di genere, al fine di svolgere le funzioni promozionali e di garanzia contro le discriminazioni nell´accesso al lavoro, nella promozione e nella formazione professionale, ivi compresa la progressione professionale e di carriera, nelle condizioni di lavoro compresa la retribuzione, nonché in relazione alle forme pensionistiche complementari collettive di cui al decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252 (36);

b) promozione di progetti di azioni positive, anche attraverso l´individuazione delle risorse comunitarie, nazionali e locali finalizzate allo scopo" (art. 15, commi 1, lett. a) e b), d.lg. 11 aprile 2006 n. 198, recante il "Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell´articolo 6 della L. 28 novembre 2005, n. 246" che, all´art. 57, comma 1, abroga il d.lg. 23 maggio 2000, n. 196) ;

  • "su richiesta delle consigliere e dei consiglieri di parità, le Direzioni regionali e provinciali del lavoro territorialmente competenti acquisiscono nei luoghi di lavoro informazioni sulla situazione occupazionale maschile e femminile, in relazione allo stato delle assunzioni, della formazione e promozione professionale, delle retribuzioni, delle condizioni di lavoro, della cessazione del rapporto di lavoro, ed ogni altro elemento utile, anche in base a specifici criteri di rilevazione indicati nella richiesta" (art. 15, comma 4, d.lg. n. 198/2006).

Nel caso in esame, la comunicazione dei dati personali sopra individuati e detenuti dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Varese, pur in assenza di una previsione di legge o di regolamento che la ammetta espressamente, è necessaria per consentire la realizzazione del progetto "Maternità e occupazione", rientrante nelle richiamate funzioni istituzionali della Consigliera di Parità della Regione Lombardia.

Al riguardo, sono state, inoltre, considerate, le garanzie previste a tutela delle interessate individuate dalla Consigliera di Parità della Regione Lombardia e rappresentate all´Autorità dalla Direzione Provinciale, per la realizzazione del progetto "Maternità e occupazione", con particolare riferimento alle modalità individuate per rendere l´informativa sul trattamento dei dati personali, ai sensi dell´art. 13 del Codice (oralmente e prima dell´inizio dell´intervista, resa evidenziando, in particolare, la volontarietà della partecipazione delle interessate all´intervista).

Alla luce della documentazione esaminata e in relazione al quadro normativo di settore allo stato vigente, risulta, pertanto, necessaria l´acquisizione da parte della predetta Consigliera di Parità delle richiamate informazioni personali, che possono essere trattate unicamente per la realizzazione del predetto progetto di ricerca, nell´ambito delle funzioni istituzionali della Consigliera medesima.

In tale quadro, si ritiene necessario che i dati personali in questione siano conservati presso la Consigliera di Parità della Regione Lombardia non oltre il termine di durata del progetto "Maternità e occupazione" e nel caso ne sia prevista la diffusione, anche mediante pubblicazioni, essa avvenga soltanto in forma aggregata ovvero secondo modalità che non rendano identificabili gli interessati neppure tramite dati identificativi indiretti.

TUTTO CIO´ PREMESSO IL GARANTE:

ai sensi degli artt. 39, comma 2, e 154, comma 1, lett. c) del Codice, determina che la Consigliera di Parità della Regione Lombardia possa acquisire, alle condizioni sopra richiamate, i dati personali -contenuti nella documentazione detenuta dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Varese- relativi alle lavoratrici madri che hanno presentato le dimissioni negli anni 2005, 2006, 2007, 2008, limitatamente a nome e cognome, giorno, mese, anno di nascita; numero telefonico; anno inizio lavoro, anno decorrenza dimissioni, azienda, ritenendo che, pur in assenza di una previsione di legge o di regolamento che lo ammetta espressamente, tale flusso di dati sia necessario al fine della realizzazione del progetto "Maternità e occupazione", che verrà svolto a cura della suddetta Consigliera di Parità; a tal fine, prescrive che:

  • i dati personali sopra elencati siano conservati presso la Consigliera di Parità della Regione Lombardia non oltre il termine di durata del progetto "Maternità e occupazione" e nel caso ne sia prevista la diffusione, anche mediante pubblicazioni, essa avvenga soltanto in forma aggregata ovvero secondo modalità che non rendano identificabili gli interessati neppure tramite dati identificativi indiretti.

Roma, 15 settembre 2011

IL PRESIDENTE
Pizzetti

IL RELATORE
Fortunato

IL SEGRETARIO GENERALE
De Paoli