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Newsletter 10 - 16 settembre 2001

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Newsletter 10 - 16 settembre 2001

 

  • Osservatorio sull´infanzia
  • L´Autorità Garante al COM-P.A. 2001
  • Tlc Usa. Privacy e ´numero universale´

 

Osservatorio sull´infanzia

Spetta all’amministrazione pubblica, titolare di una banca dati che raccoglie anche informazioni di carattere sanitario e giudiziario, dotarsi di un regolamento che disciplini i tipi di dati e le operazioni eseguibili. Il particolare carattere delle disposizioni, che coinvolgono su diritti fondamentali, ed il loro effetto innovativo nell’ordinamento, non consentono, infatti, di procedere con atti amministrativi, ma richiedono il ricorso ad una norma di carattere secondario.

Lo ha ricordato l’Autorità Garante in risposta ad una Prefettura che sollecitava un parere sulla legittima costituzione di un Osservatorio sull’infanzia, con riferimento alla protezione dei dati personali.

Nel corso dello scorso anno, infatti, alcuni enti pubblici provinciali hanno istituito, nell’ambito del locale Comitato della pubblica amministrazione, un Osservatorio con il compito di stabilire un rapporto di maggiore collaborazione in tema di disagio giovanile. Nel protocollo d’intesa, sottoscritto dai vari enti, si prevede la messa in comune dei nominativi dei minori in situazioni di disagio o di svantaggio e dei dati relativi ai loro nuclei familiari, per consentire alle diverse istituzioni di intervenire secondo le loro competenze. Questa raccolta di informazioni, che costituisce una vera e propria nuova banca dati, contiene anche, secondo quanto confermato dalla Prefettura, informazioni di natura sensibile e relative a provvedimenti giudiziari.

L’Autorità ha ribadito una costante interpretazione dell’art.27 della legge 675/96, secondo la quale le modalità di utilizzazione di questo tipo di dati da parte di un’amministrazione pubblica devono essere stabilite da una legge o da un regolamento. Interpretazione che trova ulteriore sostegno nella delicatezza delle informazioni raccolte e dalla minore età degli interessati. Quando, poi, come in questo caso, siano evidenti le rilevanti finalità di interesse pubblico perseguite dal trattamento, è compito delle amministrazioni definire i tipi di dati che si possono raccogliere e il loro utilizzo, avendo particolare cura nell’individuare solo quelli necessari e pertinenti alle finalità perseguite.

L’Autorità ha precisato, inoltre, che il regolamento potrà disciplinare le modalità di accesso alla banca dati solo per quei soggetti ai quali la legge già attribuisce competenze in materia di disagio giovanile.

Le misure di sicurezza, da adottare a salvaguardia dei dati sensibili, dovranno essere, infine, almeno pari a quelle individuate come minime dal d.PR 318/99 e non limitarsi solo all’uso di password.

 

L´Autorità Garante al COM-P.A. 2001

L’Autorità Garante è presente anche quest’anno, con un proprio stand, al COM-PA, Salone della Comunicazione Pubblica e dei servizi al cittadino, che si svolge a Bologna, presso il quartiere fieristico, dal 19 al 21 settembre.

Due i convegni ai quali l’Autorità partecipa, con propri rappresentanti, dedicati rispettivamente a: "Le carte digitali dei cittadini: servizi, privacy, competitività della P.A." (20 settembre, ore 12.00, padiglione 20, sala E) e "Siti, reti, portali: normative, contenuti, qualità, accessi" (20 settembre, ore 14.00, Palazzo dei Congressi, sala L) .

I due appuntamenti offriranno l’occasione per illustrare le novità introdotte dalla legge sulla privacy e l’attività svolta dal Garante nel quadro del miglioramento del sistema Paese in termini di maggiore qualità nel rapporto tra cittadini, utenti, amministrazioni pubbliche e imprese, ma anche in chiave di opportunità volte ad assicurare una maggiore trasparenza nella gestione delle banche dati, una riorganizzazione complessiva dei flussi dei dati, una migliore funzionalità dei servizi offerti.

Nel primo convegno l’Autorità affronterà le problematiche relative alla tutela della privacy connesse all’introduzione delle nuove carte digitali, mentre nel secondo verranno trattate le questioni legate ad Internet e alla raccolta e all’uso dei dati in rete.

 

Tlc Usa. Privacy e ´numero universale´
(Da un articolo di Jube Shiver Jr. sul Los Angeles Times.com del 2 settembre)

Un progetto attualmente allo studio da parte di imprese di TLC negli USA prevede di collegare indirizzi Internet e numeri telefonici, e sta suscitando i timori e le proteste di numerose associazioni che si occupano di tutela della privacy.

Il progetto è noto come e-number, o anche ENUM, e prevede la creazione di connessioni fra numeri telefonici e codici utilizzati dai server per l’instradamento del traffico sul Web. In sostanza, verrebbe costituita una sofisticata agenda elettronica in grado di indirizzare messaggi a qualsiasi fax, computer o telefono utilizzando un e-numero a 11 cifre; in tal modo sarebbe possibile inviare un fax ad un destinatario privo di fax ma dotato di un indirizzo di posta elettronica, e si potrebbero inviare e-mail dal telefonino digitando il numero a 11 cifre anziché un indirizzo alfanumerico come avviene attualmente.

Le associazioni per la difesa della privacy fanno notare, tuttavia, che il sistema progettato rischia di compromettere la privacy online impedendo l’effettivo anonimato delle comunicazioni fra utenti nel ciberspazio. Il governo USA per adesso non si è opposto al progetto, che ha giudicato "interessante", pur indicando l’esigenza di approfondire meglio tutti gli aspetti dell’iniziativa.

L’adesione al sistema ENUM avverrebbe su base volontaria, e ciò fa prevedere una campagna pubblicitaria estremamente aggressiva da parte delle imprese interessate a sviluppare questa tecnologia. Secondo Alan Davidson, co-direttore del Center for Democracy and Technology di Washington, "Il sistema viene presentato come uno strumento che renderà facilissimo rintracciare una persona nei modi più diversi. Vogliamo essere certi che i consumatori possano chiamarsi fuori se non vogliono essere rintracciati".

Oggi chi vuole restare anonimo navigando per il Web può farlo con relativa semplicità, in quanto gli indirizzi e-mail ed altri indirizzi Internet contengono dati personali in misura molto ridotta; inoltre è possibile navigare utilizzando identità fittizie (alias), e ciò rende molto difficile per le società di marketing individuare con precisione i destinatari dei propri messaggi. Viceversa, sono molte le informazioni di natura personale associate al numero telefonico (indirizzo, dati di fatturazione, dati di traffico, chiamate effettuate), per cui associando queste informazioni agli indirizzi web si avrebbe un sostanziale incremento delle possibilità di penetrazione nella sfera privata degli utenti con un rischio concreto di intrusioni nella vita privata di ciascuno di noi.

Ad esempio, secondo Chris Hofnagle di EPIC (Electronic Privacy Information Center, Washington), "qualcuno potrebbe escogitare un programma che interroghi il database ENUM per ricavare ogni singola via di accesso utile a contattare una persona e quindi inondare di comunicazioni indesiderate (spam) tutti i dispositivi di comunicazione ai quali tali vie di accesso fanno capo". Le possibilità per gli utenti di chiamarsi fuori (opt out) da questo tipo di comunicazioni sembrano piuttosto remote in assenza di norme di legge specifiche. Il sostegno offerto dall’Amministrazione USA al progetto riveste particolare importanza per il fatto che l’industria telefonica è soggetta al controllo della Federal Communications Commission, mentre il Ministero del commercio gestisce i contratti che consentono alle società private di registrare nomi di dominio su Internet.

Nonostante restino numerosi problemi tecnici da risolvere prima di giungere all’effettiva applicazione del sistema descritto, i suoi effetti potenziali anche per quanto concerne la tutela della privacy sono fonte di preoccupazione per molti soggetti pubblici e privati negli USA.

Scheda

Doc-Web
42820
Data
10/09/01

Tipologie

Newsletter