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"Ai Big Data più potere dei governi è urgente introdurre paletti rigidi" - Intervista ad Antonello Soro, Presidente del Garante privacy

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Ai Big Data più potere dei governi è urgente introdurre paletti rigidi
Intervista ad Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali
(di Roberta Amoruso, Il Messaggero, 19 maggio 2017)

Presidente Soro, da Garante della Privacy, crede che basti una multa per chi gestisce miliardi di informazioni private?

"Per molto tempo i grandi attori dell´economia digitale hanno agito con grande autosufficienza, in modo a dir poco opaco e con la sostanziale tolleranza sia dei governi sia dei cittadini, i cui dati sono a fondamento appunto dell´economia digitale. Certo, deve essere un´economia di libertà e di diritto, ma avere anche le stesse regole che mettono paletti ad altri settori. Ecco perché assistiamo da qualche anno a reazioni da parte di varie Autorità".

Ma è solo una questione di privacy?

"Stiamo parlando di 5 o 6 imprese digitali diventate le prime grandi imprese al mondo grazie alla raccolta straordinariamente massiva di dati privati trasformati in profili utenti. Profili che diventano merce attraverso cui orientare i consumatori, ma anche i produttori. Un potere enorme. Parliamo di nuove grandi potenze che vanno oltre anche i governi. E il loro potere straordinario è frutto della loro voracità ma anche di una certa superficialità dei clienti nel dare i consensi".

Gli interventi delle Autorità garanti Ue, quella italiana per prima, la mossa dell´Antitrust italiano e ora quello europeo dimostrano che qualcosa sta cambiando. Ma è sufficiente?

"Siamo già da qualche anno in una nuova fase. La Commissione europea ha approvato un regolamento sul trattamento dei dati da parte degli Over The Top. Dunque dall´anno prossimo ci sarà una svolta nel sistema dei dati finora frammentato."

Cosa cambierà?

"Ci saranno regole precise di cooperazione rafforzata tra le autorità Garanti nazionali. Ma spetterà al Board Ue decidere come intervenire se una società è responsabile di un´azione lesiva in Europa e l´Autorità nazionale non è reattiva. Per esempio l´Autorità irlandese è stata molto contestata".

L´Europa ce la fa da sola?

"Molti Paesi dall´altra parte del mondo si sono attivati per adeguarsi al regolamento Uè, a partire dal Giappone. Il percorso virtuoso è arrivare a regole largamente riconosciute a tutela dei dati. Si tratta di difendere la tutela dei diritti, ma anche l´interesse generale, l´economia globale".

Vuol dire che è in gioco l´economia globale, oltre che l´invasione della privacy di ognuno?

"Queste imprese raccolgono dati nei loro archivi, li analizzano, li elaborano, offrono pubblicità mirata. Hanno un potere unico di accesso alla conoscenza e investono risorse in settori cruciali, come la ricerca e la genomica. Dunque la chiave è puntare sulla convergenza di interessi e diritti per limitare lo strapotere. Pretendere trasparenza da chi utilizza i nostri dati è un dovere. E perché un´industria come quella dell´auto, per esempio, deve avere tanti paletti, e il commercio dei dati no?"

Visto dagli utenti il potere di questi gruppi è ben più invasivo delle intercettazioni. E d´accordo?

"Basta pensare che il potere che deriva da chi sorveglia il mondo dei dati non è solo conoscitivo, ma è nella capacità persuasiva che ne discende. Una volta formato il profilo, so come persuaderti, ma so anche come ti comporterai al momento del voto. Dobbiamo trovare il modo di contenere tutto questo".

A che punto è l´indagine avviata da voi sul trasferimento dei dati da WhatsApp a Facebook?

"Ci hanno assicurato che il trasferimento dati è sospeso. Lo verificheremo".

Scheda

Doc-Web
6391017
Data
19/05/17

Tipologie

Interviste e interventi