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Newsletter 7 aprile 2006

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N. 275 del 7 aprile 2006

• Foto sui manifesti politici e diritti delle persone
• I Garanti Ue a Budapest discutono delle nuove sfide per la privacy
• Lotta a spam e chiamate non richieste in Australia

Foto sui manifesti politici e diritti delle persone
Va rispettato il diritto all´identità personale

Si riconosce nella foto che compare sui manifesti usati da un partito per la campagna di tesseramento, ma non nella fede politica del partito e il Garante ordina  di rimuovere i manifesti.

Si è conclusa così  la vicenda di una donna si è rivolta all´Autorità con ricorso presentato in via d´urgenza per lamentare l´uso illecito di una sua immagine fotografica  da parte di un partito politico per i manifesti che pubblicizzano la campagna di tesseramento 2006. La foto risale a circa 18 anni fa e la ritrae, ancora oggi perfettamente riconoscibile, mentre partecipa ad una manifestazione pubblica. Secondo la donna l´associazione della sua immagine con la campagna pubblicitaria del partito l´avrebbe esposta ad un giudizio pubblico lesivo della sua identità personale attribuendole una fede politica che non ha.

Le sue ragioni sono state riconosciute legittime dal Garante che ha accolto la richiesta della donna e ha ordinato al partito di rimuovere immediatamente i manifesti. L´Autorità, nella decisione sul ricorso di cui è stato relatore il Vice Presidente Giuseppe Chiaravalloti, ha spiegato che, pur non essendo necessario il consenso della persona fotografata quando la riproduzione è collegata a avvenimenti di interesse pubblico o che si svolgono in pubblico, il trattamento dei dati per essere lecito deve comunque svolgersi nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, con particolare riferimento alla riservatezza e all´identità personale. L´uso della foto che ritrae l´interessata nel corso di una manifestazione di parecchi anni fa, associata, oggi, alla campagna di tesseramento di un partito, ingenera invece una rappresentazione della personalità della donna differente rispetto a quella concreta ed effettiva che si è formata nel corso degli anni trascorsi dal momento in cui l´immagine è stata ripresa. Per poter utilizzare la foto nel modo in cui è stata impiegata, cioè per il tesseramento, sarebbe stata dunque necessaria un´esplicita autorizzazione dell´interessata.

Nel sottolineare che il divieto di usare la foto si estende anche ad eventuali, future pubblicazioni dell´immagine su siti web, pubblicazioni a stampa, o materiale propagandistico, l´Autorità ha addebitato al partito le spese del procedimento, da liquidare direttamente a favore della donna.


I Garanti Ue a Budapest discutono delle nuove sfide per la privacy
Le etichette intelligenti al centro dell´intervento del Garante italiano

Il tradizionale incontro di primavera delle Autorità europee per la protezione dei dati si terrà quest´anno a Budapest il 24 e 25 aprile.

Molti i temi all´ordine del giorno, a cominciare dal ruolo sempre più incisivo che le Autorità garanti devono assumere per tutelare i diritti dei cittadini su più fronti. Non più soltanto "protezione dei dati" in senso stretto, dunque, ma garanzia a 360 gradi del rispetto del diritto fondamentale alla tutela dei dati personali nei più vari settori: dalle attività di giustizia e di polizia (che costituiscono l´area denominata di "Terzo Pilastro") ai sistemi aziendali per la segnalazione da parte dei dipendenti di possibili illeciti (il cosiddetto "whistleblowing"); dall´impiego dei dati personali nelle attività di ricerca alle problematiche legate alla promozione delle attività di e-government (quali l´istituzione della carta sanitaria elettronica); dal trattamento dei dati genetici alle nuove tecnologie (Rfid, geolocalizzazione).  Proprio sull´utilizzo dei sistemi Rfid, le cosiddette "etichette intelligenti", interverrà, nella sessione del  24 aprile, il Presidente del Garante italiano,  Francesco Pizzetti. Il segretario generale, Giovanni Buttarelli perteciperà il 25 aprile alla sessione sui dati genetici.

Sempre più esteso, dunque, l´orizzonte nel quale le Autorità di protezione dei dati sono chiamate a mediare fra i diversi interessi in gioco e, per questo motivo, la conferenza dedicherà  uno spazio di riflessione per approfondire il ruolo ed i poteri dei Garanti ai quali è demandato il compito di assicurare una effettiva tutela dei diritti dei cittadini europei.


Approvato in Australia un codice di deontologia contro lo spam
Pronta anche una proposta di legge contro le chiamate non richieste

Le autorità australiane si mobilitano a tutela della privacy con la nascita di un codice di deontologia contro lo spam e con una proposta di legge sul telemarketing.

Destinatari del codice, adottato dall´Australian Communications and Media Authority (ACMA) e consultabile all´indirizzo www.spam.acma.gov.au, sono i 689 provider di servizi internet  ed e-mail australiani e mondiali per quanto concerne la loro attività in Australia.  Il codice, che diverrà operativo dal 16 luglio 2006, prevede l´obbligo per i provider di monitorare le caselle di posta elettronica che diffondono lo spam, di contrastare i virus che lo generano, di offrire agli utenti un software di filtro e di fornire loro informazioni su come difendersi dalle e-mail indesiderate.

L´Authority australiana può imporre multe fino a 6 milioni di euro. Prima di essere sanzionati, comunque, i provider saranno invitati a mettersi in regola con le disposizioni del codice. Le nuove norme si aggiungono a quelle della legge sullo spam già in vigore da due anni, che prevede multe fino a 600 mila euro nei confronti di chi diffonda messaggi indesiderati. Un codice deontologico contro lo spam è stato adottato nel 2004 anche dal Garante francese (Cnil) (www.cnil.fr/...).

Sul fronte delle chiamate non richieste si muove la proposta di legge sul marketing telefonico (www.dcita.gov.au/...pdf), che verrà presentata in parlamento il mese prossimo. Una volta approvata, consentirà ai privati ed alle aziende di bloccare le chiamate di telemarketing non richieste attraverso l´inserimento del proprio numero telefonico all´interno del registro denominato "Do Not Call". Va ricordato che una legge analoga è stata varata anche negli Usa  (v. Newsletter 10-16 marzo 2003).

Una volta che il numero sarà inserito nel registro sarà proibito agli operatori del marketing contattarlo. Pesanti multe sono previste per le infrazioni.

Si inquadra nell´ambito della lotta al terrorismo, invece, il recente provvedimento governativo che permette alle forze di polizia di conoscere, senza che sia necessaria un´autorizzazione da parte della magistratura, il contenuto di e-mail e  sms conservati presso i server degli operatori telefonici e di internet al fine di individuare comunicazioni sospette.

 

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Scheda

Doc-Web
1265808
Data
07/04/06

Tipologie

Newsletter