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È la persona giusta per te? Te lo dice l’algoritmo - Intervento di Guido Scorza

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È la persona giusta per te? Te lo dice l’algoritmo
OkCupid!, app per “cuori solitari”, ha chiesto a ChatGpt3 di formulare una serie di domande da proporre agli utenti del servizio di incontri per suggerire loro persone da incontrare o, almeno, iniziare a conoscere con maggiori chances di successo
Intervento di Guido Scorza, Componente del Garante per la protezione dei dati personali
(HuffPost, 10 febbraio 2023)

L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società è enorme ed è destinato a crescere di giorno in giorno, pervadendo ogni ambito dell’esperienza umana. E potrebbe non essere lontano il giorno nel quale persino le storie d’amore nasceranno o non nasceranno con il contributo – più o meno determinante - di un algoritmo. Lo suggerisce l’esperimento sociale da poco lanciato da OkCupid! Una delle app per “cuori solitari” più famosa di Internet che ha chiesto a ChatGpt3, il chatbot di OpenAi diventato, da qualche mese, il tormentone 5.0 del web, di formulare una serie di domande da proporre agli utenti del servizio di incontri per suggerire loro persone da incontrare o, almeno, iniziare a conoscere con maggiori chances di successo. E, naturalmente, ChatGpt3 non si è sottratta all’incarico ricevuto e ha confezionato un elenco di domande più o meno originali.

Eccole.

Sei più introverso o estroverso?

Sei una persona mattiniera o nottambula?

Qual è il tuo modo preferito di trascorrere un fine settimana?

Cosa apprezzi di più in un partner?

Come fai a sapere quando portare una relazione al livello successivo?

Come riesci a bilanciare le tue esigenze con quelle del tuo partner in una relazione?

Inutile dire che le domande prodotte dall’algoritmo di ChatGpt3 e fatte proprie da OkCupid! sono state gettonatissime e migliaia di persone le hanno utilizzate per selezionare altre persone con le quali iniziare una conversazione finalizzata all’inizio di una relazione.

Ma non basta.

Perché migliaia di utenti – lo racconta la stessa società che gestisce l’app di incontri – stanno, a loro volta, utilizzando ChatGPT3 per rispondere alle domande generate dalla stessa intelligenza artificiale che, quindi, in qualche modo, “se la canta e se la suona” da sola, giocando, evidentemente, un ruolo importante nel destino di migliaia di coppie che nasceranno o non nasceranno, tra l’altro, grazie – o per colpa – di un algoritmo. E, naturalmente, gli utenti non si limitano a usare ChatGPT3 per rispondere alle domande in questione, ma la utilizzano anche per farsi scrivere battute a effetto da utilizzare nelle conversazioni in chat per conquistare, sedurre e convincere il proprio interlocutore o la propria interlocutrice di essere la persona giusta per lei o per lui.

Tempi sempre più duri per i genitori la cui opinione sul partner o la partner dei figli è destinata a diventare sempre più marginale e a doversela vedere persino con la second opinion di un’intelligenza artificiale. Ma, scherzi a parte – ammesso che di scherzi possa parlarsi – il punto è che davanti a certi scenari, governare l’intelligenza artificiale in maniera tale che etica e rispetto delle regole, in particolare quelle a tutela dell’identità delle persone, diventa sempre più urgente e importante e non si può lasciare che a farlo sia semplicemente il mercato.