I giganti del tech rappresentano un rischio per il sistema economico e la democrazia
Intervento di Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali
(MF, 6 gennaio 2022)

Buoni o cattivi, i giganti rappresentano un rischio economico e democratico da affrontare. Se Amazon è leader nel mercato del commercio elettronico e se il suo modello di business è - come ha messo nero su bianco l'Antitrust - quello dell'ecosistema completo, allora nessuna sorpresa se, giorno dopo giorno, si ritroverà a invadere tutti i mercati dei prodotti e servizi comunque connessi aire-commerce. Ora è la volta della logistica ma, magari, domani arri vera quella della produzione dei cartoni per il confezionamento dei pacchi o dei furgoni per le consegne. Saranno i giudici amministrativi a dire se la sua inarrestabile espansione è figlia delle sue straordinarie - e oggettivamente innegabili - virtù e, quindi, legittima o, al contrario, di vizi, abusi, violazioni delle regole del mercato e, quindi, illegittima come l'Antitrust italiana sostiene nelle 250 pagine di provvedimento.

E però una verità meta-giuridica, ma non per questo meno importante, l'ha già raccontata il direttore di questo giornale Roberto Sommella, quando, ci ricorda che, talvolta da Gulliver in avanti, nella fantasia come nella realtà - i giganti possono far male anche senza volerlo, anche senza nessuna malizia e, anzi, persino facendo gesti gentili come salutare una folla di lilliputziani. Difficile trovare una metafora più efficace per rappresentare la situazione nella quale ci troviamo nella dimensione digitale.Il punto è esattamente questo: i giganti del digitale sono, ormai, diventati pericolosi - e non solo nella dimensione di mercato ma, anzi, vien da dire, so prattutto, nelle dimensioni sociali, culturali e democratiche - semplicemente perché sono giganti che, per di più, nella più parte dei casi adottano - per dirlo con le parole che l'Antitrust usa per Amazon - il modello di business dell'ecosistema completo.

Un pizzico di oggettiva genialità, una spruzzata di lucida e visionaria follia, la progettazione, lo sviluppo e la fornitura di servizi semplicemente utili e facili da usare, l'accumulo di quantità inimmaginabili di dati anche personali iniziato quando i più non ne avevano capito il valore, la fidelizzazione di masse di utenti difficilmente replicabili e l'ammasso di risorse economiche superiori all'intero pii di diversi Paesi sono le super vitamine che ne hanno prodotto un così rapido e straordinario sviluppo o, a seconda dei punti di vista, i virus che le hanno fatto ammalare di gigantismo, Non sono il male e non sono il bene. Non sono buoni e non sono cattivi. Ma sono pericolosi.

Su questo non c'è dubbio e, forse, è un dubbio che non hanno più neppure loro. Se, però, l'analisi è relativamente facile, più difficile è trovare la soluzione a un problema che, a volerlo inquadrare correttamente, non può essere ridotto a quello di ridimensionarli, anche ammesso che sia possibile. Il problema è minimizzare i rischi connessi alla loro stessa esistenza, massimizzando le opportunità che, indiscutibilmente, sin qui hanno offerto al mondo. E questo discorso, come si è anticipato, non è limitato alla dimensione economica. E, naturalmente, sarebbe velleitario e illusorio pensare che il problema si risolva semplicemente sanzionandole quando violano le regole della vigente disciplina antitrust. Certo, questo, va fatto.

Ma appunto, il problema è che questi giganti talvolta producono esternatità negative superiori a quelle positive anche quando rispettano le regole, magari anche perché le regole sono vecchie e sono state scritte quando il mondo era oggettivamente diverso, il modello dell'ecosistema completo non esi steva - o era meno completo di quanto non lo sia oggi - e il più grande dei giganti sarebbe arrivato, se anche si fosse messo in punta di piedi, alle ginocchia dei giganti del digitale con i quali dobbiamo confrontarci.

La terapia per guarire la società dalla malattia dei giganti o, almeno, per prevenire un aggravamento della condizione generale è maledettamente difficile da immaginare. Bisogna tener presente che - abusi a parte - i giganti sono diventati tali meritoriamente e per virtù, virtù che vanno premiate, promosse e difese e delle quali, anzi, va stimolata la moltiplicazione, la diffusione e la crescita.

Ma dall'altra, qualche lustro più tardi rispetto a quando si è consenti to a questi giganti di diventare tali nella distrazione generale o, almeno, dei più, occorre tener presente che le nostre strade, i nostri ponti, le nostre infrastrutture sociali, culturali e democratiche sono progettate e costruite per garantire la civile convivenza e lo sviluppo armonioso di soggetti normali per quanto cresciuti e rischiano di non sostenere il peso di giganti diventati di diversi ordini di grandezza più grandi di quanto ipotizzabile.

Come procediamo? Il Digital market act in cottura nella cucina delle istituzioni europee è la ricetta giusta? Basterà? A pensare di avere la risposta giusta m tasca è più facile sbagliare che non sbagliare.