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Il Garante privacy blocca il video su un uomo che compie atti autolesionistici in commissariato

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Il Garante privacy blocca il video su un uomo che compie atti autolesionistici in commissariato

Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto nei confronti di alcuni siti il blocco cautelativo di un video che mostra le reazioni autolesionistiche di un uomo in evidente stato di alterazione psicofisica all’interno dei locali di un Commissariato di polizia nel quale sarebbe stato condotto, a quanto riportato dalle notizie diffuse a corredo del video, per presunto spaccio di stupefacenti.

Le immagini diffuse, nel quale l’uomo è chiaramente riconoscibile, risultano in contrasto con le Regole deontologiche per il trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica in considerazione delle manifestazioni di violenza autoinflitta e di alterazione personale che mostrano, e tenuto anche conto di alcune affermazioni dell’uomo su sue asserite condizioni di salute.

Le Regole deontologiche impongono al giornalista di non fornire notizie o pubblicare immagini o foto di soggetti coinvolti in fatti di cronaca lesive della dignità della persona e di non riprendere né produrre immagini e foto di persone in stato di detenzione senza il consenso dell’interessato, se non per rilevanti motivi di interesse pubblico o comprovati fini di giustizia e di polizia.

Il giornalista è tenuto inoltre a rispettare la dignità, il diritto alla riservatezza e il decoro personale di una persona malata, specie in caso di malattie gravi.

Il Garante per la privacy invita le testate giornalistiche e i siti web ad  astenersi dalla pubblicazione o dalla ulteriore diffusione del video.

Roma, 22 marzo 2019