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Convegno privacy: l’intelligenza artificiale può individuare frodi sociali, ma anche amplificare le disuguaglianze tra cittadini. In Olanda migliaia di famiglie hanno perso il lavoro per errori commessi dai sistemi automatizzati

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Convegno privacy: l’intelligenza artificiale può individuare frodi sociali, ma anche amplificare le disuguaglianze tra cittadini
In Olanda migliaia di famiglie hanno perso il lavoro per errori commessi dai sistemi automatizzati

Franco Pizzetti ha aperto i lavori pomeridiani del convegno "Il ruolo del Garante per la protezione dei dati personali: la tutela di un diritto fondamentale tra sfide passate e scommesse per il futuro", sui 25 anni dell’Autorità. "Nella società digitale - ha sottolineato Pizzetti presiedendo la sessione  "Data economy, protezione e libera circolazione dei dati personali"- le persone devono aver fiducia nei dati che vengono scambiati, ed è il rispetto delle regole che consolida la fiducia nel mondo digitale. Le persone hanno bisogno di sapere che possono usare le nuove tecnologie senza che esse danneggino la loro vita. Il Gdpr serve proprio a questo. Ma d’altro canto – ha sottolineato l’ex Presidente del Garante privacy – bisogna stare attenti a non cadere nella visione sbagliata dell’ipereconomicismo. Non possiamo accettare di utilizzare sistemi di cui non abbiamo il controllo".

Nella stessa sessione di lavori Loredana Gulino ha affrontato il tema delle piattaforme online e si è soffermata sulla centralità dello sfruttamento dei dati e sulla trasparenza che è richiesta nei confronti dei consumatori. Una delle grandi sfide regolatorie dei prossimi anni – ha continuato Gulino - è proprio quella di individuare il miglior equilibrio tra la tutela delle persone e lo sviluppo del tessuto economico del Paese. Il consumatore deve avere delle conoscenze solide, strutturate e che si evolvono nel tempo. Bisogna evitare – ha concluso -  fenomeni distorsivi, ad esempio, nel settore assicurativo l’uso dei dati non deve  portare a una discriminazione dei soggetti più vulnerabili.

Giovanni Ziccardi ha segnalato le grandi sfide che ci attendono da qui al 2024, quando sarà operativo il tanto atteso framework legale sull’intelligenza artificiale, che porterà inevitabilmente con sé anche un ripensamento, e rinnovamento, della protezione dei dati personali e non personali. Allora - ha affermato Ziccardi - dovremo affrontare vari problemi tra cui quello della problema della re-identificazione  dei dati anonimi da parte dei sistemi di intelligenza artificiale e la criticità dell’idea di una supervisione umana in tutti i procedimenti automatizzati.

Salvatore Orlando ha introdotto il tema della  "monetizzazione" dei dati personali  segnalando come sia importante la scelta europea di vietare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale  per  distorcere il comportamento delle persone, anche non consumatori, e cagionare loro un danno.

Francesco Cardarelli intervenendo sulla condivisione dei dati nei settori pubblico e privato ha evidenziato come le connotazioni emergenziali del recente periodo abbiano determinato una accelerazione verso un regime di "datificazione" dei rapporti socio-economici e sottoposto a diverse sollecitazioni l’impianto normativo dettato dalla applicazione del GDPR. Cardarelli ha affrontato infine il tema del cosiddetto "altruismo dei dati"nel rapporto pubblico-privato, ossia la possibilità di usare dati personali senza consenso per interesse generale: ricerca e miglioramento dei servizi.

Nell’ultima sessione dei lavori "Proteggere l’identità personale nell’era dell’iperconnessione: nuove sfide e prospettive" presieduta da Antonio Punzi, Pierluigi Perri, affrontando il tema della sorveglianza di massa, ha riflettuto su come l’evoluzione tecnologica abbia reso possibile eseguire attività di controllo finora inimmaginabili sia dei cittadini che dei semplici consumatori. Siamo in quella che è stata definita da diversi studiosi – ha affermato Perri -  una "società dei sensori", dove non solo il diritto fondamentale alla riservatezza, ma anche altri diritti fondamentali che hanno come presupposto la protezione dei dati personali, sono messi a rischio. Senza una tutela del corpo elettronico la stessa libertà personale è in pericolo. La privacy è lo strumento per difendere la libertà. Al fine di evitare derive pericolose con la sorveglianza di massa, è preziosa – ha concluso il giurista -  l’attività delle Corti, soprattutto quelle internazionali, e quella delle Autorità di controllo.

Marilù Capparelli ha affrontato i pericoli connessi alle tecnologie di deep fake  che consentono di creare con facilità  contenuti falsi, tra cui immagini sessuali non consensuali da utilizzare per scopi di revenge porn e pedopornografia. La difficoltà di distinguere i deep fake da contenuti veri – ha proseguito Capparelli - rappresenta una minaccia per la credibilità di personaggi pubblici e per la reputazione di privati cittadini. Sebbene sia costoso generare deep fake di alta qualità - ha concluso - utilizzando modelli pubblicamente disponibili, dobbiamo rimanere vigili poiché l'uso diffuso di tecnologie deep fake può compromettere la credibilità di tutto il materiale audio e grafico presente su internet.

La sessione è stata conclusa da Sofia Ranchordas intervenuta sul  rischio posto dall’uso senza controllo di sistemi AI da parte di pubbliche amministrazioni. I sistemi di intelligenza artificiale - ha affermato la giurista - possono ottimizzare l'applicazione delle frodi sociali, ma hanno anche amplificato le disuguaglianze e gli squilibri esistenti tra cittadini e governi. In Olanda, migliaia di famiglie hanno perso il lavoro, la casa e talvolta anche i figli a causa sistemi automatizzati utilizzati dalle autorità fiscali olandesi. Le agenzie fiscali infatti avevano segnalato migliaia di genitori come truffatori sulla base di piccoli errori commessi nella compilazione della domanda di un sussidio per l'asilo dei figli. L’AI aveva preso di mira famiglie povere o di immigrati che a causa di una presunta  frode di 50 euro hanno dovuto improvvisamente restituire 50.000 euro di sussidi. Per fortuna  è intervenuta l’Autorità per la protezione dei dati olandese che ha multato il fisco olandese per milioni di euro.

A conclusione del convegno, Pasquale Stanzione, Presidente del Garante privacy, ha affermato che "la  protezione dei dati personali costituisce, sempre più, una componente centrale delle democrazie liberali, nella misura in cui garantisce che l’innovazione, l’iniziativa economica, l’attività pubblica in ogni campo non violino - con un indebito sfruttamento dei dati e, quindi, della libertà individuale - la dignità della persona". "Soprattutto -  ha sottolineato Stanzione - di soggetti quali minori, migranti, malati, detenuti, o comunque appartenenti a minoranze, ovvero tutti coloro, la cui fragilità - per natura o per circostanza - rischia di renderli davvero "nudi" di fronte al potere dello Stato, del mercato, della tecnica".

"In un contesto in cui i dati, anche e soprattutto personali, rappresentano le principali e più rilevanti risorse per l’economia, la ricerca, la crescita sociale, l’attività politico-istituzionale - ha concluso il Presidente del Garante - l’autodeterminazione informativa assurge a presupposto ineludibile di altri diritti e libertà fondamentali".

Roma, 24 maggio 2022