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L`innovazione non ha colore - Intervento di Guido Scorza

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L`innovazione non ha colore
Intervento di Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali
(Fortune Italia, 13 ottobre 2022)

E' probabilmente - ma verrebbe da dire auspicabilmente - scontato dire che la trasformazione digitale e l'innovazione in generale dovranno essere protagoniste indiscusse dell'azione del nuovo Governo e del nuovo Parlamento. E, d'altra parte, i numeri del Pnrr suggeriscono che è così che andranno le cose. Il punto, dunque, non è - o, almeno, non dovrebbe essere - se, ma come si metteranno trasformazione digitale e innovazione ai centro del nuovo programma di governo. Ecco due suggerimenti in questo senso.

IL PRIMO: guai a dimenticarsi che innovazione e trasformazione digitale non hanno e non devono avere un colore politico e che sarebbe un disastro se i nuovi arrivati - e 'arrivandi' - demolissero o, solo, rallentassero (secondo un'antica abitudine italica) il poco che sin qui è stato fatto lungo il cammino della trasformazione digitale del Paese, solo perché si tratta di progetti nati in una stagione politica diversa. Senza giri di parole e reticenze: l'identità digitale (Spid), l'app di cittadinanza digitale (Io), il domicilio digitale dei cittadini, i processi telematici, il processo di migrazione dei sistemi informatici delle amministrazioni dai sottoscala al cloud, il fascicolo sanitario elettronico o l'Anagrafe - finalmente unica - della popolazione residente, sono progetti centrali n eli'infrastnittura immateriale del Paese sui quali bisogna continuare a investire, migliorandoli ma resistendo a qualsiasi tentazione di radicale ripensamento o cambiamento di rotta.

IL SECONDO: il Paese è adagiato su un giacimento di dati e informazioni in possesso della pubblica amministrazione che ha un valore economico, culturale, sociale e democratico inestimabile e che se valorizzato può decuplicare le risorse del Pnrr, rilanciare interi comparti industriali di casa nostra che annaspano, migliorare la vita dei cittadini e le loro condizioni di salute e, soprattutto, cambiare radicalmente in meglio il modo nel quale si governa il Paese passando da un approccio 'a sentimento' o cab aì i s tico, a un approccio moderno di tipo 'data driven" nel quale ogni scelta, a livello locale o nazionale, è basata sull'analisi dei dati e sulla proiezione ex ante - anche grazie ad algoritmi e intelligenza artificiale - del suo impatto.

NON C'È NIENTE di fantascientifico, futuristico o immaginifico. Per raggiungere questo risultato è però indispensabile che i dati siano liberati dai silos verticali nei quali sono custoditi dalle singole amministrazioni e istituzioni dello Stato e messi a fattor comune, trattati come beni comuni del Paese che possono e devono essere fatti circolare il più possibile - nel rispetto delle regole sulla protezione dei dati quanto applicabili - a beneficio di cittadini, imprese e amministrazioni.

LA BATTAGLIA CHE ASPETTA chi siederà nelle stanze dei bottoni, qui ha un titolo semplice: sconfiggere la gelosia dei dati e la subcultura nazionale dilagante, secondo la quale tenere per sé dati dei quali si ha la disponibilità m ragione di ruolo e funzioni che si ricoprono, significa difendere il proprio potere, la propria autorità, la propria centralità nella vita dello Stato e del prossimo. E' il più egoistico degli atteggiamenti ma è diffuso nella nostra amministrazione, nelle cose della salute come in quelle della giustizia, nelle cose dei trasporti come in quelle dello sviluppo economico.

Scheda

Doc-Web
9814603
Data
13/10/22

Tipologie

Interviste e interventi